Boccaccio scrive questa novella (una delle più famose del Decamerone) per rappresentare l’esaltazione della furbizia e dell’astuzia, qualità “pratiche” a cui lo scrittore guarda con sorridente simpatia.
Il protagonista della novella si chiama Chichibìo, soprannome veneto che significa “fringuello”. È un cuoco che canta “cantilene” nel suo dialetto.
Un altro personaggio è Currado Gianfigliazzi, nobile cittadino generoso e lussuoso, che tralascia i suoi maggiori impegni per andare a caccia. Un giorno ammazza una giovane gru che consegna al suo fidato cuoco Chichibìo affinché l'arrostisse in modo gustoso.
Mentre la gru mandava un odore gustosissimo, passava lì vicino Brunetta, l'innamorata di Chichibìo, la quale lo pregò di regalarle una coscia. Per non litigare con la sua amata, dopo la sua supplica, staccò una coscia e gliela diede.